Cari soci, sottoponiamo alla vostra attenzione l’invito che ci arriva da molte associazioni italiane, circa la possibilità di sottoscrivere, presso il proprio comune, una petizione popolare che chiede che l’acqua resti un bene pubblico, e sia sottratto alle logiche di mercato.
Lo facciamo volentieri perché il Cirro ha già affrontato il tema dell’acqua insieme ai bimbi delle scuole, lo scorso dicembre.
Come sappiamo, l’acqua è una risorsa indispensabile per la nascita, la crescita ed il mantenimento della vita sulla terra e, per le civiltà umane, è un bene indispensabile, venerato e protetto fin dagli albori della storia. Oggi, nel sud del pianeta, molti milioni di persone non hanno la possibilità di usufruire della quantità minima di acqua che consenta il soddisfacimento dei loro bisogni primari: la coltivazione di prodotti agricoli, la salute, lo sviluppo sociale, per esempio.
Nel resto del mondo, invece, l’acqua è spesso sprecata ed inquinata, talvolta per incuria, ma spesso a causa di uno sviluppo industriale e civile indiscriminato: ne sono testimonianze recenti lo sversamento di gas naturale nel fiume Lambro, dovuto a perverse politiche industriali, ed il disastro ecologico causato nel Golfo del Messico dall’inabissamento di una piattaforma petrolifera che, come sappiamo ora, operava senza garanzie di sicurezza.
Di fronte a questo quadro, appare importante riflettere sulla tutela e la conservazione di quello che potremmo definire l’oro azzurro: in Italia è esploso il dibattito sulla possibile privatizzazione della gestione delle reti idriche, con inevitabili interrogativi sulle implicazioni circa la qualità, la sicurezza ed i costi di questa risorsa, fermo restando il fatto che la gestione pubblica delle reti stesse ha in non pochi casi fornito pessimi risultati, in rapporto ai fondi spesi.
Con queste poche note, vi invitiamo alla riflessione su un tema davvero delicato, che investe davvero il futuro delle nuove generazioni.
Grazie dell'attenzione.
Il Cirro